La saggezza Orientale contenuta nell’I-King
Da dove arriva l’I-King? A cosa serve? L’I-king è conosciuto da tanti come Il Libro dei Mutamenti, ed è ritenuto il primo dei testi classici cinesi sin da prima della nascita dell’impero cinese. La trascrizione corretta di 易經 secondo lo standard moderno, è il termine Yìjīng o I Ching.
Storia dell’I-King e significato.
La tradizione attribuisce la scrittura della porzione jing al re saggio fondatore della dinastia Zhou occidentale, ossia il re Wu, anche se forse la parte che è arrivata a noi definitiva potrebbe risalire all’inizio del periodo Zhou orientale. L’I -Ching viene inteso il più delle volte come un microcosmo che interpreta e conosce la via dell’universo, ecco perchè in uno dei più importanti commentari al testo, si dice che “Il Libro dei Mutamenti” è alla pari dei cieli e della terra e quindi è in grado di valutare perfettamente la via dei cieli e della terra”. Il testo è stato studiato e commentato da confuciani, Taoisti, e molti buddisti fino ad arrivare all’attenzione dell’Occidente grazie alla traduzione e pubblicazione avvenuta nel 1687. Le pubblicazioni di Gottfried Wilhelm von Leibniz e George Boole, ne esaltarono il perfetto esempio di numerazione binaria di questo libro.
Composizione: Il libro si divide in due parti, la parte ‘classica’ e quella ‘commentaria’. La porzione jing, ovvero la parte “classica” è composta da sessantaquattro unità, ognuna basata su un esagramma di sei linee che sono o continue (⚊) rappresentanti il principio yang o interrotte (⚋) rappresentanti il principio yin. Per ogni esagramma vi è una spiegazione che a sua volta va a interpretare le singole linee e poi gli esagrammi. La struttura “trigrammatica”, è base essenziale nella lettura divinatoria.
L’I- King è considerato un vero e proprio libro di saggezza, tanto da non essere utilizzato solo a scopo divinatorio. La sua particolarità lo ha reso infatti, un libro meritevole di studi per approfondire aspetti matematici, filosofici e fisici. Ad ogni modo, quando utilizzato per la predizione, per ottenere i responsi ci sono vari metodi tra i quali, i gusci di tartaruga o il lancio di 3 monete. E quando viene praticata l’arte divinatoria chiamata achilleomanzia, si utilizzano gli steli di achillea.
Metodo delle Monete
Il metodo più largamente utilizzato per la divinazione con il libro dell’I-King, prevede il lancio di tre monete uguali. Si decide quale lato rappresenti yin e quale yang, e ognuno di questi, è numerato rispettivamente con 2 e 3. Le monete saranno lanciate 6 volte e per ognuna, si sommeranno partendo dal basso verso l’alto, i loro valori.
2 + 2 + 2 = 6 linea spezzata mobile
corrispondente a 3 croci
3 + 2 + 2 = 7 linea intera fissa
corrispondente ad 1 testa e 2 croci
3 + 3 + 2 = 8 linea spezzata fissa
corrispondente a 2 teste ed 1 croce
3 + 3 + 3 = 9 linea intera mobile
corrispondente a 3 teste
Nell’interpretazione oracolare i tipi di linea ottenuti, sono alla base dell’interpretazione e comprensione dell’evoluzione degli eventi, in termini di tempo.
64 esagrammi dell’I Ching legati al principio della casualità
Lo studio del meccanismo matematico in cui sono codificati i 64 esagrammi dell’I Ching, aveva portato Carl Gustav Jung, a formulare il principio di casualità per cui i simboli, e gli archetipi ad essi correlati, sono patrimonio comune di tutti gli individui e le informazioni di questi esagrammi sono trasmesse all’umanità dai simboli che hanno il compito di rappresentarle.